Il
mondo finanziario è radicalmente mutato nel corso degli anni, con nuovi asset che hanno calamitato l’attenzione dei risparmiatori di tutto il mondo. Negli ultimi dieci anni uno strumento finanziario, più di altri, ha conosciuto una vasta diffusione in maniera indistinta sia tra i grandi che i piccoli investitori: il
Bitcoin, ovvero la regina delle criptovalute.
Per quei pochi che ancora non le conoscessero, le criptovalute sono le cosiddette “
monete virtuali”, quelle che non si posseggono tangibilmente ma solo virtualmente. Un asset al passo coi tempi moderni, dove la digitalizzazione ha accelerato e rivoluzionato la vita di ogni singolo soggetto, rendendo più semplici gli
acquisti online e, soprattutto, investire nel mondo finanziario.
Bitcoin, crescita sbalorditiva nel medio-lungo periodo
E’ inutile negare, infatti, come il Bitcoin, al pari di tutte le altre
criptovalute, sia essenzialmente un asset finanziario, nonostante si ponga l’ambizioso obiettivo di sostituire le monete fisiche e possano essere utilizzate, in alcuni casi, come strumento di pagamento nel mondo dell’
e-commerce.
Nato sotto un alone di mistero nel
2009, all’indomani della grande crisi finanziaria mondiale causata dai mutui subprime, il Bitcoin si è imposto all’attenzione generale nel corso degli ultimi 5 anni, facendo registrare una crescita robusta e costante nonostante non siano mancati i momenti in cui ha fatto registrare dei
crolli piuttosto repentini.
L’esempio più lampante, con ogni probabilità, è quanto accaduto nel corso delle ultime settimane, con la criptovaluta più famosa che ha lasciato sul campo circa il
20% del proprio valore. Se guardiamo ai rendimenti nel medio-lungo periodo, però, il rendimento del Bitcoin resta sbalorditivo:
+5000% a cinque anni, +
75% da inizio del 2021.
Una
flessione, quindi, era nell’ordine delle cose, ma quanto proseguirà questo movimento correttivo del Bitcoin è ancora lungi dall’essere compreso. D’altro canto, il fenomeno delle criptovalute è recente e nato in un periodo in cui la
liquidità, complice l’atteggiamento estremamente accomodante delle Banche Centrali, non è certo mancata nei mercati finanziari.
Stretta monetaria alle porte: quali possono essere i riflessi per il Bitcoin?
Ma ora che il vento dell
’inflazione spinge vigorosamente, resterà tutto come prima? Il mondo delle crypto è sicuramente troppo volatile al giorno d’oggi e non è di certo il miglior modo per investire. All’interno delle guide di Prestitimag.it sugli investimenti, ad esempio, vengono descritti
altri metodi che permettono di investire anche grandi somme di denaro in modi molto più sicuri rispetto alle cryptovalute.
Secondo molti analisti, infatti, è ormai prossima una
stretta monetaria, a causa della corsa dei prezzi che non conosce sosta ed ha portato il presidente della FED, Jerome Powell, a dichiarare che l’inflazione non è temporanea. Un
aumento dei tassi, seppur graduale e diluito temporalmente per non frenare la ripresa economica, potrebbe nuocere al Bitcoin e provocare altri ribassi piuttosto consistenti.
Alcuni analisti, inoltre, mettono in guardia sul rischio che il
Bitcoin possa dissolversi come neve al sole, lasciando col cerino in mano, nell’arco di poco tempo, i possessori della criptovaluta. Una credenza, ad onor del vero, che era venuta meno nel corso degli ultimi due anni, ma che alcuni non escludono considerata
l’elevata volatilità mostrata dal comparto delle criptovalute e l’impossibilità, a differenza delle monete “fisiche”, che ci sia alle spalle una banca centrale che ne possa regolare l’erogazione.
L’aumento dei tassi, inoltre, potrebbe rendere maggiormente appetibili alcuni asset come i titoli governativi e le obbligazioni bancarie, che negli ultimi anni non hanno brillato certo per i rendimenti offerti ai risparmiatori, piuttosto che spingere i grandi investitori ad allocare i propri risparmi in strumenti collegati all
’economia reale, grazie anche ad una crescita post-covid estremamente positiva.