Quale sarà il futuro degli eventi? Torneremo a cantare a squarciagola ai concerti o a intrattenerci al cinema e al teatro? Cosa ne sarà delle feste e delle serate in discoteca? Se c’è una certezza quella è che il settore dell’organizzazione eventi non sarà abbandonato, così come quello dello sport e della ristorazione. Stiamo parlando di una buona parte della popolazione che lavora in questo ramo e, quindi, è impensabile l’idea che non saranno prese decisioni o provvedimenti. Intanto con i Decreti Ristori sono partiti aiuti e indennità una tantum con le quali le persone ferme da marzo potranno per lo meno sopravvivere.
Purtroppo questi aiuti non sono sufficienti a rimettere in piedi una un settore martoriato ma servono semplicemente a garantire un pasto caldo per superare l’inverno. Al momento sono stati lasciati fuori dagli aiuti tutti i settori professionali non colpiti dalle chiusure forzate, ignorando il fatto che se non lavora l’agenzia eventi anche i fornitori e i partner subiranno delle perdite.
Problemi e soluzioni
Purtroppo il problema è ampio, complesso e difficile da risolvere e, quindi, per il momento, non c’è molto altro da fare che aspettare. A dire il vero, parlando con una nota agenzia di organizzazione eventi di Roma, piuttosto che starsene con le mani in mano questo è il momento di ragionare sul futuro. Per questo abbiamo discusso su quali saranno gli scenari futuri per il settore eventi e la situazione non sembra essere irrimediabilmente compromessa.
Al contrario molte realtà stanno lavorando per studiare nuovi metodi per organizzare eventi in sicurezza perché, ammettiamolo, è impossibile pensare che ce ne staremo chiusi in casa a vita, lontani dai luoghi di intrattenimento, formazione e socializzazione. Quindi il futuro degli eventi in Italia ricomincerà, forse, in primavera e le soluzioni ipotizzabili al momento puntano tutte su distanza e sicurezza.
Le proposte dal mondo dell’organizzazione eventi
Mantenere la distanza ad un concerto è impossibile perciò vi è chi propone un abbattimento deciso dei costi per il tampone, in modo da distribuirlo quasi gratuitamente agli ingressi di stadi, palazzetti e locali. In questo modo si potrebbero studiare metodi per garantire l’accesso solo a chi non risulta positivo al test che dovrà essere istantaneo.
Sembra una soluzione molto futuristica ma sono in tanti a voler investire su questa ipotesi. Poi ci dovrà essere un serio e importante investimento sulla gestione della logistica e sulla sicurezza, potenziando il personale e studiando metodi di accesso computerizzati come i tornelli elettronici. In questo modo si potrebbe avere un maggior controllo sulle presenze e la tranquillità che gli spazi siano consoni alla capienza massima. In generale non torneremo alle vite pre-pandemia e questo è un dato di fatto che a tutti noi duole accettare. La nostra vita è cambiata e l’unica cosa che possiamo fare per rimanere in ballo è accettarlo e adattarsi alle novità pensando alle soluzioni anziché concentrarci sui problemi.